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Fondazione CiaoLapo ETS
ricerca e alta formazione per la salute perinatale
Tag:

burnout

ProgettiRicerca

STRONG

by Fondazione CiaoLapo 20/01/2021
written by Fondazione CiaoLapo

Promosso dal Laboratorio congiunto di Ricerca Perinatale (PeaRL) dell’Università degli Studi di Firenze (resp. Prof A. Vannacci), costituito dal Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino e dalla Fondazione CiaoLapo ETS, (dott.ssa Claudia Ravaldi), STRONG è una ricerca sul benessere degli operatori perinatali. In particolare stiamo studiando l’impatto delle cattive notizie sul benessere dei medici, degli infermieri e di tutti gli operatori sanitari, i tirocinanti e i volontari occupati quotidianamente nell’assistenza al neonato ricoverato e nella relazione con i suoi genitori.

Lo studio ha ricevuto la approvazione della Commissione Etica per la Ricerca di Ateneo dell’Università degli Studi di Firenze, n. 127 del 18 NOVEMBRE 2020 (Prot 0233044 del 21/12/20). 

Lo studio STRONG si è concluso nel 2022 e qui potete trovare un sunto dei risultati pubblicati sulla rivista Frontiers in Psychiatry.


ImmagineLo studio STRONG (STress afteR lOss in NeonatoloGy) è uno studio trasversale finalizzato a comprendere l’impatto psicologico della assistenza al lutto dei genitori sugli operatori sanitari (healthcare professionals, HCP) che lavorano in unità di terapia intensiva neonatale (NICU) in Italia. Oltre duecento operatori della NICU (sopratutto infermieri, ostetriche, e medici) hanno partecipato all’indagine e la maggior parte ha mostrato un certo grado di sintomi di stress post-traumatico. Le attività più difficili per gli HCP sono state comunicare la morte del bambino e informare sui risultati dell’autopsia. La formazione specifica sulla assistenza al lutto e sulla comunicazione è stata dimostrata essere in grado di ridurre la probabilità di sintomi di stress, mentre livelli più alti di burnout sono stati associati a dover assistere un alto numero di perdite mensili e alla presenza di sintomi di stress.

Lo studio ha rilevato che spesso gli HCP mancano di una formazione adeguata nel comunicare notizie difficili e nella assistenza al lutto perinatali. I due sentimenti più comuni tra gli HCP erano senso di impotenza e compassione e erano presenti in oltre il 60% del personale. La maggior parte degli HCP ha ricevuto la formazione in cure di lutto solo in corsi specifici dopo la laurea e quasi il 90% ha dichiarato di non avere una strategia di comunicazione o di avere solo una strategia non strutturata per comunicare notizie difficili.

Gli HCP con una formazione formale nella assistenza al lutto sono stati riscontrati avere maggiore autostima, ma entrambi i gruppi di HCP hanno valutato negativamente le loro competenze nel comunicare notizie difficili e nel gestire le proprie e le emozioni dei genitori quando un bambino muore.

Lo studio ha anche evidenziato come il 70% degli HCP intervistati riporti livelli medi o elevati di sintomi simili al disturbo post-traumatico da stress (PTSD), una condizione qui esplorata per la prima volta nei professionisti che lavorano in NICU.

Infine, infermieri e ostetriche hanno riferito livelli più elevati di sintomi simili al PTSD rispetto ai medici e una formazione formale e un adeguato supporto come il debriefing potrebbero ridurre l’impatto emotivo dell’esperienza e aiutare i professionisti a prendersi cura dei loro pazienti in maniera più adeguata e meno stressante.

20/01/2021 0 comments
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ProgettiRicerca

BLOSSoM

by Fondazione CiaoLapo 01/01/2020
written by Fondazione CiaoLapo

La morte in utero è una delle situazioni più traumatiche che un operatore perinatale si trovi ad affrontare nella sua professione. Bilanciare competenze professionali, competenze emotive e competenze relazionali è una sfida per chi oggi si occupa di salute e di cura perinatale: ancora si fa molto poco per aiutare i professionisti a vivere pienamente ed in modo salutare il loro ruolo, anche nelle situazioni complesse.

Affrontare questo evento nella sua complessità, a partire dall’esperienza di ciascun operatore, può contribuire a migliorare le conoscenze generali sull’argomento, evidenziando sia ciò che è già patrimonio dei professionisti, sia ciò che è importante migliorare, nel rispetto della salute, intesa come benessere bio-psico-sociale sia dei nostri assistiti che dei professionisti curanti.

Lo studio BLOSSoM – Burnout after perinatal LOSS in Midwifery, condotto dalla Fondazione CiaoLapo in collaborazione con diverse università italiane, ha esplorato per la prima volta su scala nazionale il legame tra lutto perinatale e burnout nelle ostetriche italiane.

I numeri dello studio

  • 445 ostetriche hanno partecipato allo studio: la loro età media era di 35 anni, con una media di 11 anni di esperienza lavorativa.

  • Solo una su tre ha ricevuto una formazione specifica sulla gestione del lutto perinatale.

  • Il 95% ha espresso il bisogno di ricevere ulteriore supporto e formazione in questo ambito.

  • Quasi il 25% ha riportato sintomi compatibili con disturbo post-traumatico da stress (PTSD), legati alla gestione di casi di morte perinatale.

  • Il 15,9% ha mostrato alti livelli di esaurimento emotivo (burnout), mentre il 64% ha riportato un calo significativo di soddisfazione personale nel lavoro.

Cosa ci dice BLOSSoM?

  • L’esperienza della morte perinatale è profondamente impattante anche per chi assiste i genitori.

  • Le ostetriche iniziano a mostrare segni di burnout già dopo cinque anni di lavoro, soprattutto in assenza di formazione e supporto specifici.

  • Le competenze e la conoscenza delle linee guida sulla gestione del lutto perinatale sono un fattore protettivo contro il senso di inadeguatezza e l’esaurimento professionale.

  • Le attività ritenute più difficili? Comunicare la notizia della morte e assistere i genitori nel primo incontro con il loro bambino.

Perché è importante parlarne?

Lo studio BLOSSoM mostra che la cura dei genitori colpiti da una perdita richiede una preparazione specifica, sia tecnica che emotiva. Non basta “essere empatici”: servono strumenti, formazione continua, spazi di ascolto e supervisione.

Il benessere degli operatori è strettamente legato al benessere dei genitori. Per questo, la Fondazione CiaoLapo promuove da oltre 15 anni formazione evidence-based e supporto dedicato a chi lavora nel percorso nascita.

🔗 I risultati dello studio BLOSSoM sono stati pubblicati in Open Access sulla rivista Women and Birth: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1871519221000032

Nel 2022 è stato pubblicato un lavoro di follow up sullo stesso argomento: BLOSSoM 2

BLOSSOM

I livelli di burnout delle ostetriche sono influenzati dalla anzianità lavorativa (>5 anni), dall’impatto degli eventi traumatici e dalla mancata conoscenza delle linee guida.

01/01/2020 0 comments
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La Presidente

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Claudia Ravaldi

La Fondazione CiaoLapo ETS è uno spinoff della Associazione APS CiaoLapo ETS fondata nel 2006 da Claudia Ravaldi e Alfredo Vannacci per il sostegno al lutto dei genitori.
La Fondazione CiaoLapo si occupa di ricerca e formazione nel settore della medicina perinatale, con particolare riferimento alle gravidanze a rischio ed alla perdita in gravidanza e dopo la nascita.

Tag

aborto (1) allattamento (1) assistenza (4) burnout (2) covid (5) lutto perinatale (1) morte perinatale (1) neonatologia (1) ostetricia (1) psicologia perinatale (2) psicotraumatologia (1) salute perinatale (4) vaccini (3)

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